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- Scritto da Ernesto Paolozzi
La crisi di un modello di sviluppo tendente a privilegiare esclusivamente, e sottolineo esclusivamente, le ragioni del mercato aveva riportato, prima dell’estate, all’attenzione di alcuni settori del mondo politico e della cultura la cosiddetta questione meridionale.
Sia pure senza un ampio e condiviso dibattito ma, per così dire, a macchia di leopardo, si era ritornati a ritenere quantomeno importante, se non centrale, il problema del dualismo fra Nord e Sud. Poi il precipitare di quel modello ultraliberista in una crisi che sembra molto più radicale e travolgente di quanto si potesse immaginare e il ricomparire di una questione morale, a volte reale, a volte drogata dalla polemica politica, hanno di nuovo fatto sparire il problema del Mezzogiorno dall’agenda politica italiana e anche meridionale.
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- Scritto da Gerardo Ragone
Passano gli anni, migliora la dotazione di risorse delle regioni meridionali del nostro paese, migliorano anche le loro possibilità di governance“ grazie alla elezione diretta di governatori e sindaci ma, ciò nonostante, quest’area del paese continua ad arrancare, finendo recentemente addirittura all’ultimo posto fra le aree destinatarie dei fondi europei. C’è, dunque, qualcosa che non va, e per capirlo occorre voltare pagina, osservare il sud dell’Italia da altri punti di vista e, soprattutto, adottare metodi diversi di analisi. È questa la tesi di fondo del libro “Innovare il Mezzogiorno” (Guida Editori 2008), promosso dalla AISLo (Associazione Italiana per gli Studi sullo Sviluppo Locale) e curato da Vincenzo Esposito, con interessanti contributi di Mariano D’Antonio, Paola De Vivo, Enzo Giustino, Alfonso Marino, Mario Parente, Alfredo Budillon e Giuseppe Zollo, un gruppo di studiosi da tempo osservatori dell’economia e della società meridionale.
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- Scritto da Raffaele Pirozzi e Peppe Biasco
Al mezzogiorno è stato dedicato il primo numero dei Quaderni dello sviluppo locale
L’Associazione Italiana per lo Sviluppo Locale (A.I.S.Lo.), presieduta da Stefano Mollica, si occupa da tempo di coniugare lo sviluppo locale con le innovazioni e le tendenze della economia globale.
Attraverso la valorizzazione della cultura del territorio, della concertazione sociale e della creazione di imprese legate alle tradizioni ed alle produzioni locali in grado di farsi conoscere nel mondo e capaci di reggere la concorrenza internazionale, si può dare risposte credibili alla crisi che attraversa il mondo occidentale travolto dal crollo delle borse e dall’aumento dei costi delle materie prime.
In questo modo si può impostare un percorso verso uno sviluppo sostenibile e riaffermare gli obiettivi di un rilancio del Mezzogiorno, vera e propria risorsa del nostro paese.